La battaglia di Filippi è stata combattuta nel 42 a.C. tra le forze di Marco Antonio e Ottaviano da una parte, e quelle di Marco Bruto e Cassio dall'altra. La battaglia si svolse nei pressi della città di Filippi, in Macedonia, e si concluse con la sconfitta dei conspiratori che avevano assassinato Giulio Cesare.
Dopo la morte di Cesare, Marco Antonio e Ottaviano si allearono per combattere contro i senatori che avevano organizzato il complotto per uccidere Cesare. Marco Bruto e Cassio, due dei principali congiurati, guidarono un esercito contro le forze di Antonio e Ottaviano, ma furono sconfitti nella battaglia di Filippi.
La sconfitta dei congiurati segnò la fine della Repubblica Romana e l'inizio del periodo imperiale. Ottaviano, poi divenuto l'imperatore Augusto, emerse come uno dei più potenti leader di Roma e consolidò il suo controllo sullo stato romano. La battaglia di Filippi è considerata una delle battaglie più significative della storia romana, in quanto ha segnato una svolta cruciale nel destino dell'Impero Romano.
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